Il rilancio del vino Barbera nasce dalla conoscenza delle uve e del territorio

Monitoraggio vigneti vendemmia 2010

Daniele EBERLE – Agronomo specialista in viticoltura ed enologia

Fabrizio TORCHIO – Enologo – DIVAPRA Università di Torino

Nelle annate 2008 e 2009, grazie ad un progetto finanziato dalla Regione Piemonte, abbiamo potuto acquisire una serie di dati relativi alla composizione tecnologica e fenolica delle uve e dei vini Barbera di tutto l’areale del sud Piemonte. In questa prova abbiamo potuto valutare le relazioni che esistono tra la qualità delle uve e la tipologia dei vigneti. Inoltre, procedendo alla vinificazione separata di vigneti delle cui uve di cui si conosceva nel dettaglio la composizione, abbiamo potuto correlare i dati acquisiti sulle uve con la qualità dei vini che da esse ne sono derivati.

Nel 2010 Vignaioli Piemontesi si è proposta come capofila di un monitoraggio della maturità tecnologia e fenolica delle uve Barbera del sud Piemonte (CN, AT, AL) in 16 vigneti rappresentativi per zona e per tipologia qualitativa di prodotto in collaborazione con l’Università di Torino. I dati sono stati pubblicati sul sito dell’associazione con cadenza bisettimanale a partire dal 15 settembre, con commenti viticole ed enologici, entro 48 ore dal prelievo delle uve, in formato stampabile ed a libero accesso. Nel presente articolo si propone una analisi dell’annata.

Con riferimento alla stazione meteo della RAM (Rete Agrometeorologica Piemontese) di Agliano Terme (AT), della quale si riportano in grafico (Fig.1) l’andamento delle temperature e delle precipitazioni nel periodo dall’invaiatura alla raccolta della varietà Barbera e le somme termiche (Fig.2) relative agli ultimi quattro anni, si possono fare le seguenti considerazioni.

La campagna 2010 è stata caratterizzata da una primavera fresca e piovosa che ha ritardato lo sviluppo delle piante. Successivamente con l’allungarsi delle giornate e l’assenza delle piogge nel mese di maggio (dal 13 di maggio sino al 16 di giugno) la vegetazione ha cominciato a crescere, a velocità sostenuta, recuperando il ritardo, tanto che la fioritura è avvenuta, nei tempi regolari, nella prima settimana di giugno. Anche l’invaiatura è iniziata in linea con gli anni passati entro la fine del mese di luglio e il processo di maturazione ha continuato con velocità regolare sino alle piogge del 12/15 agosto. Successivamente il processo di maturazione ha subito un arresto dovuto, alla pioggia, alla caduta delle temperature ed in alcuni casi alla ripresa dell’attività vegetativa (in competizione con la maturazione delle uve). Nella seconda metà di agosto venti di Maestrale, freschi ed asciutti, hanno favorito la perdita di acqua da parte delle piante e degli acini. La temperatura si è mantenuta al di sotto dei 30°C favorendo così il processo di maturazione del colore. In alcuni vigneti, alla metà di settembre, l’uva Barbera era in appassimento tanto da richiedere una vendemmia anticipata. La seconda decade di settembre ha visto una pioggia di debole intensità compresa tra i 20 e i 7 mm con maggiori precipitazioni nella parte viticola della provincia di Cuneo e minori procedendo verso Est (Tortonese). La temperatura e l’umidità sono quindi diminuite anche a seguito di vento di Maestrale, asciutto, con temperature massime che hanno oscillato tra 22 e 27°C, valori ottimali per la fotosintesi, e minime non inferiori a 12°C, anche queste non limitanti per la pianta. La terza decade di settembre ha visto l’inizio della vendemmia e una serie di piogge di debole intensità cadute il 24/25 e il 28 settembre, con maggiori precipitazioni nella parte viticola della provincia di Cuneo e minori procedendo verso Est, dove di fatto non ha piovuto. La temperatura e l’umidità sono quindi ulteriormente diminuite per effetto del vento di Maestrale che ha seguito le piogge, asciutto, con massime che hanno oscillato tra 20 e 25°C, valori ottimali per la fotosintesi, e minime che hanno oscillato tra i 5 e 7°C; temperature limite per la varietà Barbera. L’ingresso nella fase autunnale, caratterizzata da frequenti cedimenti dell’anticiclone delle Azzorre e ingressi di perturbazioni, veloci e poco intense, sul bacino del Mediterraneo ha segnato la fine del processo di maturazione dell’uva Barbera.

Le uve Barbera della vendemmia 2010 (Fig.3) si sono caratterizzate da un buon accumulo zuccherino medio (ca. 25° Brix), ma con valori variabili tra 11 e 15 % di alcol potenziale. L’acidità totale è rimasta elevata in tutti i campioni con un contenuto medio di oltre gli 11 g/L, con valori inferiori per i campioni provenienti dall’Albese. L’acidità totale non è diminuita significativamente nell’ultima settimana perché il quadro acido è composto prevalentemente da acido tartarico, non soggetto alla trasformazione biochimica durante la maturazione. Il pH in tutti i vigneti monitorati è basso con pochi valori superiori a 3. Il contenuto acido particolarmente elevato potrà rappresentare una difficoltà nel completamento della fermentazione malolattica, pur avendo un contenuto medio di acido malico delle uve inferiore a 3 g/L. L’accumulo degli antociani è stato regolare in molti vigneti fino a raggiungere valori di A1 elevati con punte di eccellenza oltre i 2000 mg/kg di uva. In pochi casi le uve non sono riuscite a raggiungere una sufficiente maturità fenolica. Tale carenza di antociani è associata in tutti i casi ad elevate produzioni e ad un basso livello zuccherino. Nella figura 4 sono messi a confronto due vigneti; il vigneto n.13, tipologia standard che, nonostante la data di raccolta, non mostra nessun miglioramento a causa soprattutto delle condizioni limitanti del sito di coltivazione, ed il vigneto n.8, tipologia alta gamma, con livello produttivo inferiore a 8,0 T/ha sottoposto a diradamento delle uve. L’estraibilità degli antociani (EA%) ha mostrato dei valori variabili tra 55-65% ad indicare mediamente una difficoltà di estraibilità degli antociani. Durante la vinificazione è stato opportuno adeguare l’intensità e la frequenza degli interventi volti a favorire l’estrazione della componente fenolica delle bucce. Il contenuto tannico è risultato superiore ai valori riscontrati nelle ultime annate, ma pur sempre con contenuti bassi caratteristici delle uve Barbera. Tale carenza può risultare un limite nei fenomeni di stabilizzazione della materia colorante in particolare nei vini molto ricchi di materia colorante.

I risultati qualitativi alla raccolta, ancorché i dati di accumulo zuccherino risultino simili, differiscono nel contenuto di antociani in modo inversamente proporzionale al carico produttivo, sia esso ottenuto attraverso il diradamento delle uve o naturalmente da un basso vigore delle piante. Per le uve Barbera il 2010 è un’annata che si posiziona ad alti livelli, tra le ultime annate immediatamente a seguire il 2007, meglio del 2009 come sintesi di colore ma non come accumulo di zuccheri e con una acidità più sostenuta, e molto più equilibrata nel rapporto zuccheri acidi rispetto al 2008.

 

Si ringraziano le cantine Cantina di Tortona, Cantina di Rivalta Bormida, Cantina di Cassine, Antica Vineria di Castel Rocchero, Tre Secoli Mombaruzzo e Ricaldone, Cantina di Nizza, Cantina Barbera dei Sei Castelli di Agliano Terme, Cantina del Nebbiolo di Vezza d’Alba, ed i tecnici Mauro Caldini, Carlo D’Angelone, Salvatore Giacoppo, Flavio Pallanzone, Federico Persano per la collaborazione.

 

INCREASE BARBERA relazione Eberle Torchio

Fig 1 Agliano 2010 dati meteo grafico

Fig 2 Agliano somme termiche 2007-08-09-10

Fig 3 Analisi delle uve Barbera in osservazione alla vendemmia 2010

Fig 4 confronto vigneti cod 08-10